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lunedì 5 marzo 2012

CENTRO SOCIALE (spazio pubblico autogestito)

 “Alla base dell'esigenza delle creazioni dei centri sociali autogestiti, vi sono principalmente l'isolamento giovanile, la carenza di spazi aggregativi, il problema del tempo libero svuotato di senso.” Caro sindaco siamo giovani e meno giovani di Petrizzi, viste le pessime ...condizioni culturali e sociali del nostro centro urbano, le proponiamo una nostra idea di cambiamento, per far si che Petrizzi non cada nel degrado socio-culturale attraverso la creazione di uno spazio pubblico autogestito presso l’ex municipio sito in via Aldo Moro. Sono campi prioritari d’iniziativa per noi giovani coinvolti nel progetto : • Recuperare la struttura (che versa in una situazione di degrado che di certo non passa inosservata) facendo riacquisire un certo valore anche al piazzale antistante nonché a molte delle diverse zone che versano in condizione di assoluto abbandono; sono finalità connesse a questo punto: a. la salvaguardia, la valorizzazione e la ripresa del patrimonio artistico, architettonico, culturale, ambientale, paesaggistico e dei beni culturali. • Ripristinare, rendere agibile e funzionale il campetto comunale attraverso opere di manutenzione e gestione; sono finalità connesse a questo punto: a. l'ampliamento dei luoghi e delle occasioni ludiche, sportive, ricreative e di socialità. • Ripristinare e rendere agibile e funzionale la mai aperta biblioteca comunale attraverso una ricerca e archiviazione dei volumi esistenti nel comune di Petrizzi presso i vari palazzi di proprietà di quest’ultimo. Questo per lo sviluppo della cultura, delle sue forme espressive, della creatività e delle attitudini creative, degli spazi per l'espressione, la formazione, la creazione e fruizione culturale; sono finalità connesse a questo punto: a. la promozione del benessere delle persone e il riconoscimento del diritto alla felicità; b. la promozione dell’istruzione della salute e sicurezza negli ambienti di lavoro e di vita; c. l'affermazione della cultura della legalità e la lotta alle mafie, a tutte le criminalità organizzate e agli abusi di potere; d. la promozione di politiche finalizzate al potenziamento e messa a disposizione di luoghi e spazi che possano favorire l'autorganizzazione dei cittadini, come parte integrante del gruppo di lavoro; e. l'educazione alla responsabilità civile ed alla cittadinanza; f. la promozione della cittadinanza, della condivisione, dell'inclusione e della concordia sociale, della democrazia e dei diritti; g. la tutela dei diritti dei lavoratori, la lotta al precariato, alla discriminazione e ad ogni forma di sfruttamento dei lavoratori, la promozione del diritto al lavoro, il sostegno e l'assistenza ai lavoratori, in particolare ai giovani, alle donne, agli immigrati, ai precari e ai pensionati in equilibrio con le iniziative di trattamento, assistenza, orientamento e appoggio già vive e operanti sul territorio; h. la promozione del protagonismo delle nuove generazioni e dell'associazionismo giovanile; i. l'attenzione verso le problematiche che riguardano il rapporto tra generazioni e gli anziani; j. la cultura della coesistenza civile, delle pari opportunità dei diritti, delle diversità culturali, etniche, religiose, e di genere, della tutela delle differenze linguistiche nonché della libertà di orientamento sessuale e dell'antiproibizionismo; k. lo sviluppo di forme di difesa e di lotta all'esclusione, al razzismo, alla xenofobia, all'intolleranza, al disagio, all'emarginazione e alla solitudine; l. la promozione di una collettività aperta e multiculturale, dove diversità e interculturalità siano una risorsa. m. la promozione del protagonismo e dell'autorganizzazione dei migranti e delle minoranze; n. il ripudio della guerra e l'impegno per l'affermazione di una cultura non violenta e pacifista e della ricerca della risoluzione non violenta dei conflitti; o. la difesa e il cambiamento dello stato sociale in uno sfondo di crescita del ruolo dell'economia sociale e dei soggetti non profit; p. la promozione di politiche di difesa e di supporto delle persone diversamente abili; q. l'impegno per la difesa della dignità degli animali, contro ogni forma di violenza esercitata nei loro confronti, dal fenomeno dell'abbandono alle pratiche della vivisezione e dei combattimenti; r. la promozione della finanza etica, dell'educazione al consumo valutativo, della tutela dei diritti dei consumatori; il potenziamento della pratica della filiera corta e dell'esperienza dei gruppi di acquisto solidale; s. la promozione del turismo sociale e sostenibile come forma di approfondimento e arricchimento della conoscenza tra persone e dei territori in cui vivono; t. le attività di promozione ed espressione culturale, di spettacolo, d'animazione, d'informazione e di crescita civile, organizzate anche all'interno delle strutture educative e scolastiche; u. la promozione del volontariato inteso come partecipazione democratica alle azioni di solidarietà, di cooperazione e di cittadinanza, sia a livello locale che internazionale; v. la promozione di un approccio di genere nel progetto e nella società, la piena valorizzazione delle potenzialità delle donne, delle loro esigenze e del loro ruolo come elemento fondante una società giusta e migliore per tutti, la lotta a ogni forma di discriminazione e di violenza; Il progetto nasce con l’idea e la ferma volontà di creare uno spazio di aggregazione e di proposta di attività culturali e politiche, che viene gestito in maniera comunitaria e collettiva, permettendo a chi partecipa alle iniziative di esserne al tempo stesso ideatore ed organizzatore, attraverso una politica gestionale che da spazio a tutti coloro che frequenteranno il luogo mediante il metodo del consenso più che delle votazioni a maggioranza. E’ opportuno aggiungere che l’edificio in questione risulta essere uno stabile completamente abbandonato a se stesso, pertanto l’accettazione di una proposta progettuale di tal genere merita evidentemente una forte presa di considerazione e di appoggio considerando inoltre che il progetto non comporta assolutamente fonte di pericolo e di disturbo alla quiete pubblica. Secondo un nostro parere, già opportunamente condiviso da molte amministrazioni, si trova più pratico e utile lasciare che dei giovani trasformino uno stabile abbandonato e dimenticato in un luogo di ritrovo piuttosto che dover gestire uno stabile inutilizzato. PER SOTTOSCRIVERE IL PROGETTO INVIA LA TUA ADESIONE ALL INDIRIZZO spaziopubblicoautogestito@gmail.com INDICANDO IL TUO NOME COGNOME O ASSOCIAZIONE E CITTA'.